In questo lungo serpentone di 800 metri scavato sotto la pista d´atterraggio dell´aeroporto di Sarajevo, per collegare la città assediata alla zona libera, passarono, dal 93 al 95, feriti, aiuti umanitari, armi e famiglie disperate in fuga dall´assedio serbo alla popolazione sarajevita.
Scavato da una semplice famiglia bosgnacca, con l´aiuto di volontari, per aiutare i propri concittadini, questo tunnel, soprannominato "tunnel della speranza" potrebbe anche chiamarsi tunnel della vergogna. Oltre a rappresentare uno dei simboli più forti della resistenza di Sarajevo evoca soprattutto la ferocia delle truppe assedianti che hanno ridotto allo stremo e trucidato migliaia di uomini, donne e bambini.